Napoli, 3 maggio 2011 – Una tregua dal fiato corto, è quella che la città di Napoli ha vissuto ieri grazie ad una lieve diminuzione dei cumuli in giacenza per le strade. Ma oggi la situazione è tornata allarmante, con una previsione di circa 1900 tonnellate di pattume non raccolto. E di certo non aiuta la maledizione che pare aver colpito gli impianti del territorio: se nei giorni scorsi infatti, il termovalorizzatore di Acerra aveva iniziato a lavorare per la prima volta su tutte e tre le linee, e nella discarica di Chiaiano era stato incrementato il conferimento, le piogge dello scorso fine settimana hanno bloccato la discarica mentre per metà maggio si prevede un nuovo stop all’impianto di Acerra per lavori di manutenzione. Ad aggravare la situazione già drammatica anche le difficoltà di sversamento nello Stir di Santa Maria Capua Vetere, anch’esso bloccato dalle intemperie. Dal fronte istituzionale il Comune di Napoli ammette che la città è letteralmente in ginocchio tanto da richiedere interventi straordinari dell’Asìa, soprattutto nella zona orientale e nei quartieri di fuori grotta e calata Capodichino. Dal canto suo la Regione prende le distanze, sottolineando che il problema è di Napoli e non di tutta la Campania. Il Presidente Stefano Caldoro rimarca l’operato di Palazzo Santa Lucia, conforme a tutte le prescrizione e dunque perfettamente in regola. Sul versane giuridico, continua l’inchiesta rifiuti che vede coinvolto il superteste, ex manager di Davideco Salvatore Fiorito e la famiglia Cigliano. Il Tribunale del riesame ha infatti respinto la richiesta di scarcerazione per Dario e Corrado, che restano in carcere assieme al loro presunto factotum Gaetano Cipriano mentre rimane ai domiciliari il padre, Antonio Cigliano. Tutti devo rispondere di assalti manovrati ai compattatori di Enerambiente, di assunzioni pilotate e di ipotesi di tangenti allo stesso fiorito con lo scopo di mettere a tacere le accuse. Ma gli imputati continuano a definirsi innocenti.
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